Il Content marketing serve anche a te! Ecco perché e perché lo stai facendo molto male.
- DFmarketing
- 31 gen 2022
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 7 mag 2022
Questo articolo vuole dare una Risposata alla domanda, perché devo usare i social e a cosa diavolo mi serve oggi come impresa o libero professionista. Sono soldi sprecati? Serve davvero o ci devo essere solo perché ci sono tutti?
Leggi anche : Differenza tra imprenditore e libero professionista
Viviamo in un mondo totalmente diverso da 50 anni fa, ma anche da 20 anni fa, viviamo in un mondo che è passato da una visione chiusa dell’informazione, in cui per reperire dettagli si doveva pagare, e per fornirli si era pagati, ad una visione totalmente aperta, in cui
le informazioni sono ovunque.
Siamo passati da poche informazioni molto costose a un’infinità di informazioni completamente gratis ma di poco valore in genere.
Solo poche fonti e poche informazioni hanno effettivamente valore oggi.
Questo è dovuto alla naturale evoluzione del mercato dell’informazione, infatti chi produce informazioni di valore non ha alcun interesse nel farlo essendo il mercato saturo di concorrenti.
Ma la domanda che ci dobbiamo porre come imprese e liberi professionisti è se queste informazioni di valore possano essere e debbano essere misurate e riconosciute solo in termini economici.
La produzione di informazioni sotto forma di contenuti digitali può effettivamente andare a nostro beneficio oltre quello economico?
La risposta è ovviamente si, e chi lo ha capito è colui che continua ad alimentare in modo sano il Content marketing e a trarne beneficio.
Il Content marketing, Cos’è?
Per Content marketing io intendo la capacità di un’impresa o un libero professionista di comunicare qualcosa che va oltre il prodotto o il servizio, che va oltre il beneficio economico che vuole trarre per arrivare a fine mese o fatturare il 20% in più rispetto all’anno prima. Quelle sono conseguenze indirette di un Content marketing fatto bene.
Il Content marketing è la chiave di volta che permette all’impresa di dare un valore aggiunto alla comunicazione potendosi esprimere sui mezzi digitali in materie in cui essa è competente, offrendo una visione chiara di chi essa sia e di cosa sia capace di fare, di che problemi può risolvere e a chi effettivamente si rivolge.
Questa possibilità di espressione del tutto informale che le imprese e i liberi professionisti hanno non va intesa come un obbligo comunicativo necessario per incrementare il fatturato, va inteso come un investimento a bilancio nel piano di marketing e in precisione nel piano di comunicazione per andare a migliorare quella che è definita percezione del Brand.
Il Content marketing, inoltre, funge da presentazione, senza impegno di tempo o di riunioni “per conoscersi”, perché presenta già tutti gli Elementi necessari a chi lo fruisce per farsi un idea di chi abbia difronte.
Con il Content marketing, che è un mezzo puramente digitale si diventa dei Creatori, in inglese Creator, perché si crea quello spazio dell’impresa online in cui essa esprime sè stessa e si impegna con la società a darle valore, un valore aggiunto che solo lei sà dare, rispetto al suo circoscritto settore in cui opera.
Siamo nella free economy, ovvero nella società dove la conoscenza in è gratis grazie a I content creator che hanno portato valore aggiunto dando una parte delle loro conoscenze a beneficio dell’umanità. Questo viene sempre riconosciuto dalle persone che non ti daranno del denaro per le informazioni ma si ricorderanno del tuo brand, del brand che li ha aiutati quando avevano bisogno di un informazione per risolvere un problema, avranno un atteggiamento di fiducia, sapranno la tua competenza quanto è reale e profonda, sapranno che sono in debito con te ecc ecc ecc
Come si fa un buon Contenuto?
Per creare un contenuto di valore non è necessario essere esperti, avere competenze grafiche, noi ragioniamo come marketer non come grafici, noi facciamo il lavoro di marketer/psicologi poi delegheremo la grafica a qualcuno.
Come si parte, beh prima di tutto ragiona sul settore in cui operi, cosa produci o che servizi offri, quali competenze ti sono richieste. È vero, sei pagato per il prodotto che produci ma dietro al prodotto c’è un mondo: come si produce, a cosa serve, come si usa (l’istruzione è sempre un tema rilevante, sopratutto se il ciclo di vita del tuo mercato è all’inizio e il tuo prodotto è nuovo)
Quindi porta un contento che esuli dal vendere ma che generi valore aggiunto per chi fruisce di te e della tua attività. Riassumendo, definisci che obbiettivi darti in termini di contenuto.
In secondo luogo scegli a chi dirlo, definisci sempre il target.
Rilevante è anche come lo dici, usa il formato più semplice e diretto possibile, nessuno ama sforzarsi per leggere o apprendere, tutti vogliono fare meno fatica possibile.
Fai leva sulle competenze, definisci se essere autoritario e formale o informale e amichevole, dipende molto dal settore e da che posizione occupi sul mercato e nella testa del target, se sei un istituzione di rifermento in quel settore è magari lecito evitare un tono amichevole perché non coerente con la comunicazione in genere.
Trova il topic, il format, e il modo di creare interazione e coinvolgimento, è ciò che viene premiato di più sulle piattaforme attuali e ciò che ti darà più visibilità.
Infine scegli con attenzione le piattaforme, non devi essere onnipresente, puoi anche decidere che siano gli utenti a doverti venire a cercare, qui dipende ancora una volta da che tipo di strategia ti sei dato nel piano generale di comunicazione, se push o pull. idee di che mezzi utilizzare per fare contenuti:
- post sui social, Instagram facebook LinkedIn TikTok Pinterest, ognuno di questi ha uno scopo e concentra particolari tipo di pubblico, capisci in base al tuo target quale Audience ti interessa
- blog sul sito web
- podcast su Spotify
A fare contenuti si impara, oppure si delega, fai la tua scelta, ma sappi che non farli è una grave mancanza oggi.
Puoi approfondire questi temi nella mia sezione dedicata alla formazione gratuita, dove troverai più di 50 dispense dedicate al marketing e alla psicolgia :
Comments